Attilio Scienza: “E’ importante capire se del Grillo si vuole fare un vitigno identitario o elitario, vogliamo farne un vino siciliano che si fa in ogni angolo o vogliamo farne un vino selezionato e particolare, è necessario scegliere una precisa strategia. La Sicilia, come altre regioni è vittima delle mode, il successo va conservato e trasformato in cosa preziosa, una indiscriminata politica di impianti in tutta la Sicilia senza selezionare le zone più vocate potrebbe rivelarsi non ottimale. Il grillo è un vitigno recente, non affonda la sua storia nell’antichità, essendo contemporaneo abbiamo la possibilità di operare su di lui con facilità, sarebbe bello poterne fare il primo vitigno italiano con i geni di resistenza alla malattie attraverso la tecnica del genoma editing, sarebbe un momento di comunicazione molto forte”
Qui l’intero articolo “Il giorno che il Grillo” a Mozia, il vitigno siciliano nelle sue migliori espressioni | giornalevinocibo, con le degustazioni dei “Grilli” di Alcesti, Alessandro di Camporeale, Baglio Cristo di Campobello, Baglio di Pianetto, Birgi, Cantine Europa Eughenes, Colomba Bianca, Cantine Paolini, Cantine Petrosino, Cantine Rallo, Cantine Settesoli, Caruso&Minini, Cusumano, CVA Canicatti, Donnafugata, Feudo Arancio, Firriato, Fondo Antico, Gorghi Tondi, Masseria del Feudo, Tasca D’Almerita,Tenute Rapitalà e Valle dell’Acate.