Il primo bicchiere, quello versato nel caldo di un martedì di luglio, arriva in fretta, che la vampa urla la sete e il vino non è solo testa ma è anche gioia e cuore: e la frustata che arriva nel petto è proprio un frammento di Sicilia. Assolato, profumato e schietto. Rumoroso come un crocchio d’uomini in disputa e silenzioso come una trazzera nascosta. Asciutto come un campo mietuto da poco e umido come il mattino dopo. Giallo come la stoppia, blu come i pomeriggi sicani.
Sorgente: Il Grillo di Nino Barraco è Vignammare – Appunti di Gola
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