Diego Planeta continua a sovrintendere ma ha passato la mano ai più giovani: Francesca, Alessio, Santi, Chiara e Marcello Arici (Giovanni segue il vivaio, grande azienda di piantine per ortaggi). Sono loro ad aver pensato allo Chardonnay Didacus, a 30 anni dal primo prodotto dai Planeta.
Un omaggio al patriarca e al vitigno che è stato fin dall’inizio l’icona della famiglia. Le uve sono selezionate nel vigneto storico. Prima di Natale le bottiglie saranno sul mercato. La vendemmia è quella del 2014.
In una scheda dettagliata come un report scientifico, ci sono tutte le informazioni immaginabili: dal numero delle piante per ettaro (3.787), alla resa per pianta (1,150 kg) fino alla provenienza del legno delle barriques Remond usate per 10 mesi (foreste Nevers, Vosge e Allier).
Un vino dorato, che profuma di pesche e miele, con un corredo di potenza ed equilibrio in più del fratello del 1994. Dentro Didacus c’è Diego, una quercia. “Con il coraggio e la pulizia di buttare a terra le vecchie foglie”, come scrive Brancati, e di affidarsi alle nuove generazioni, un albero che “dopo aver prodotto le foglie che han fatto ombra ai nostri amori dell’anno scorso, si prepara a produrre foglie che faranno ombra ad amori di altri”.