Timida a parlare di sé, ma decisa, non usa mezzi termini. “Credo che la Sicilia Occidentale abbia tanto da dire e che il Grillo possa esprimersi al meglio in questa area, dimostrando la sua qualità enologica – afferma Annamaria Sala – Come azienda continueremo a fare il lavoro di sempre, con passione e rispetto della terra e della natura, sperando che questo vitigno abbia il futuro che merita, scongiurando però le sorti del Nero d’Avola, pregiato vitigno bistrattato dalle aggressive logiche di mercato”.
Tanti, del resto, sono stati nel tempo gli investimenti per il Grillo. Basti citare una loro rarità, il Grillodoro ottenuto da una vendemmia tardiva di uve surmature in pianta caratterizzate dalla muffa nobile detta “Botrytis Cinerea”, dal vigneto che si affaccia sul mare.
Ma la declinazione dell’amato vitigno in casa Sala non termina certo qui. Oltre al già citato Grillodoro, ci sono il Kheirè, il Coste a Preola, la variante spumantizzata con il Palmarès Brut e infine Vivitis Bio senza solfiti aggiunti. “Un vino quest’ultimo che completa la nostra gamma con particolare attenzione alle tendenze salutiste del momento”.
“Anche se – precisa ancora l’imprenditrice – si tratta di un completamento. Da sempre pensiamo che per fare vino non basta coltivare la terra, ma serve rispettarla. Coltiviamo le nostre uve all’interno di una riserva naturale. La green attitude è una componente determinante del nostro lavoro”. E annuncia il suo desiderio di un evento per far conoscere il Grillo come mai prima d’ora, a stretto contatto con quella natura così esclusiva. Ancora è tutto in una fase embrionale ma l’idea inizia a prendere forma e la motivazione è forte.
Sorgente: Gorghi Tondi, ora è avanti tutta sul Grillo “Coniughiamo territorio e voglia di fare”