Era da poco calata la sera e le luci del Cassaro di Palermo rivelavano solo parzialmente la gloria decaduta dei palazzi nobiliari. Enzo Biagi sedeva davanti allo scrittoio della sua camera al Centrale Palace Hotel, riflettendo sulla sua breve ma intensa esperienza siciliana. Volle riordinare il flusso di pensieri che gli scivolavano nella mente e decise di confidarli alla sua vecchia Olivetti Lettera 43, dalla quale difficilmente si separava. Caricò il foglio e il ticchettìo riempì la silenziosa sera estiva di una desolata Palermo degli anni ’70.
Leonardo Sciascia mi piace come scrittore e come persona. Anche la sua vita è rispettabile. Faceva il maestro elementare, ma senza passione. È difficile insegnare a un bambino che ha fame la grammatica e le moltiplicazioni. Adesso vive coi diritti d’autore e con qualche articolo. Le due ragazze sono sposate. La signora Maria non ha mai avuto bisogno della domestica. Qualche volta…
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Un bellissimo articolo, ricordi di due uomini straordinari che amavano la verità! Sullo sfondo di una terra generosa come il vino che produce. Grazie. 🙂
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Sei molto gentile, tra un paio di settimane posteremo un nuovo racconto 🙂
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Lo leggerò con piacere! 😀
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