Coltiva biologico, non irriga, vendemmia a mano. La filosofia dell’Azienda Gulfi ha un orientamento chiaro, e il nome del suo enologo per noi è una garanzia a prescindere.
Vito Catania, tristemente scomparso a maggio dello scorso anno, infatti nel 1996 iniziò a collaborare con Salvo Foti. Da allora Gulfi ha adottato alcuni dei principi cardini di Foti: vitigni ad alberello, nessuno uso di concimi chimici, diserbanti, insetticidi e pesticidi, coltivazione di vitigni autoctoni siciliani. Primo fra tutti il Nero d’Avola, vitigno che dà vini naturalmente caldi (alcolici) e spiccatamente profumati, utilizzato in passato per migliorare vini deboli e aspri di altri Paesi (in particolare Borgogna e Gironda). Il Nero d’Avola è il vitigno privilegiato di Gulfi, che infatti produce infatti 6 grandi etichette di Nero d’Avola in purezza, quattro delle quali sono cru pluripremiati prodotti nelle vigne di Pachino (Nerobufaleffj, Neromaccarj, Nerobaronj, Nerosanloré) a cui si devono aggiungere il Nerojbleo e Rossojbleo, anch’essi Nero d’Avola in purezza prodotti nelle vigne di Chiaramonte Gulfi (RG).
Altri vitigni autoctoni coltivati da Gulfi sono il Frappato, il Nerello Mascalese, il Nerello Cappuccio, il Carricante e l’Albanello.
Il padrone di casa, eccellente anfitrione della nostra visita alla Locanda Gulfi e alla cantina, è stato lo chef Carmelo Floridia. Alcune immagini per raccontarvela:
Crediamo che le immagini raccontino ancora una volta molto meglio delle parole, soprattutto la fantasia in cucina della brigata di chef Floridia. A noi tocca raccontare i vini assaggiati, ma per leggerlo dovrete aspettare la seconda parte…
…to be continued